L’abbigliamento cinematografico ritrovato nella moda
Cinema e moda sono complementari tra loro. Non a caso Hollywood è la più importante passerella per uno stilista. Gli abiti che arrivano su quella passerella diventano inevitabilmente ricercatissime tendenze dell’anno.
Si può definire un po’ come un sodalizio creato per vincere. Ebbene sì, perché dietro ad ogni personaggio dello spettacolo c’è uno stilista che pensa e produce un abito adatto al suo fisico per poi proporgli di indossarlo nelle grandi occasioni. Il risultato sarà niente di meno che la perfezione.
Infatti non è solo questione di far indossare l’abito al Vip di turno, ma di farglielo portare in modo che lui e il vestito risultino semplicemente perfetti!
Quando nasce?
Questo processo lo troviamo già negli anni ’30, quando Greta Garbo e Joan Crawford furono costruite stilisticamente dal costumista francese, Adrian.
Lo stesso studiò a tavolino degli abiti adatti alle loro conformazioni fisiche, per enfatizzare i loro pregi e minimizzare i difetti.
Un altro esempio è il costume che in brevissimo tempo trova la sua massima espressione nella figura di Charlie Chaplin: l’insuperabile frac.
Il cinema ha fatto nascere grandi stilisti e costumisti, come Christian Dior, Hubert Givenchy, le Sorelle Fontana e tanti, tanti altri.
Gli abiti da film
La collaborazione tra cinema e moda, però, non finisce qui. Come ben sapete ogni genere di film, per avere successo, necessita di una scenografia all’altezza. Come si dice, l’occhio vuole la sua parte!
Ecco che allora subentra, ancora una volta, l’alta sartoria, con i suoi stilisti e costumisti attenti ai minimi particolari.
In base alle location e al periodo di ambientazione del film, si sceglie accuratamente ogni singolo abito che gli attori indosseranno sul set. Si parte dall’idea del regista, per poi passare alla mano dello stilista e culminare con ago e filo manovrati da mani meticolose delle più grandi sarte.
In questo caso il costume ha un ruolo fondamentale: deve riuscire a trasmettere un’emozione e deve “raccontare” insieme alle battute dell’attore la trama del film. Infatti se un personaggio entra in scena senza dire nulla, la comunicazione sta un po’ nella bravura espressiva dell’attore, ma molto anche nel contesto in cui si trova. L’abito non solo trasmette indirettamente il tempo di ambientazione, ma soprattutto ci da un’idea più chiara su chi è quel personaggio.
Vi faccio un esempio: se viene indossato un abito facoltoso, inevitabilmente chi lo indossa è una persona benestante. Oppure ancora, se nella scena compare qualcuno vestito tutto di nero, il regista vuole mettere in luce dei lati oscuri del personaggio.
Non solo tra i Vip, ma nella vita quotidiana
Questo accade anche nella vita di tutti i giorni. Si dice che la “prima impressione” è ciò che definisce in gran parte la reputazione del prossimo. Infatti ognuno di noi, anche se, a mio avviso, erroneamente, azzardiamo giudizi affrettati su persone che non conosciamo, basandoci sull’apparenza, sul vestiario e il modo di fare.
A volte l’istinto può darci ragione, ma è sempre meglio conoscere più in profondità chi si ha davanti. Nella maggior parte dei casi si vengono a scoprire lati caratteriali che vi lasceranno sorpresi, nel bene o nel male!
E allora cosa aspettiamo, proviamo anche noi a prendere spunto dallo stile di un attore, cantante o artista che seguiamo particolarmente. Oppure divertiamoci ad indossare abiti visti in film che ci stanno a cuore, magari rifinendoli di dettagli personalizzati, per adattarli a noi, e al nostro modo di essere! Cinema e moda: connubio vincente!