La moda si trasforma nel corso del tempo, ci sono colori, capi di abbigliamento e accessori che spopolano per un certo periodo, cadono nel “dimenticatoio” per poi ritornare di nuovo in auge rinnovati e riadattati.
In tutto questo fermento, c’è però un capo che non passa mai di moda e continua a resistere indifferente agli anni che passano: stiamo parlando delle magliette personalizzate che vengono sfoggiate non soltanto per bellezza ma anche per lanciare messaggi, diffondere l’immagine di un brand, protestare, raccogliere fondi..
Insomma, una t-shirt non è mai solo abbigliamento ma riveste un ruolo importante nella comunicazione grazie all’ampia superficie su cui è possibile stampare a chiare lettere il messaggio da far “leggere al mondo”.
Le magliette personalizzate fanno parte di un vero e proprio “modo di essere” e sono alla base dello stile “streetwear” che potrebbe anche essere tradotto con “stile casual” ma che, in realtà, è molto di più: la traduzione letterale sarebbe “indossare la strada”, uno stile nato in California negli anni Settanta dai surfisti che avevano necessità di indossare capi comodi, “da strada”, appunto.
L’intramontabile “maglietta” arriva a mettere d’accordo tutti e dalla scena americana passa ben presto a quella mondiale.
Comoda, pratica, rapida e facile da indossare, è perfetta per tutte le stagioni e per ogni abbinamento, a maniche lunghe oppure corte, in svariate colorazioni.
Dagli inizi è infatti diventata una scelta sempre più consapevole e adattabile ai differenti contesti, tanto da finire indossata anche al di sotto di giacche firmate di qualità per dare un taglio “meno formale” e impegnato.
Il trend degli ultimi anni vede poi diventare sempre più importante la personalizzazione, in particolare tra i più giovani ma in larga parte pure tra gli adulti.
In base ai gusti, varia la tipologia di maglietta: dal colore, alla tinta unita, a stampe semplici o più elaborate, alle maniche fino ad arrivare alla presenza o meno di colletto con versione a girocollo, a “V”, a “V” con i bottoni da chiudere, a scollatura tonda.
C’è davvero l’imbarazzo della scelta per avere un capo che parli di sè, dei propri valori, dei messaggi che si intende diffondere e delle cause in cui si crede.