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Alexander McQueen, bio del famoso stilista inglese

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Alexander McQueen, bio del famoso stilista inglese nel post a cura di Fashionaut

Le stelle più brillanti si consumano in fretta, e questa legge naturale sembra adattarsi perfettamente alla storia e alla carriera di Alexander McQueen, il famoso stilista inglese. Una vita conclusasi troppo presto, a soli 41 anni. Una tragedia che ha sconvolto il mondo della moda e non solo. E nonostante la sua giovane età, McQueen aveva già alle spalle una carriera spettacolare, che inizialmente non sembrava nemmeno possibile. Perché McQueen proveniva da un ambiente lontanissimo da quello della moda. Eppure forse proprio questa sua lunga gavetta, questa sua conoscenza del mondo “reale” lo hanno reso credibile e unico nel suo lavoro. La storia di questo stilista è la storia di un sogno che si avvera con la caparbietà di chi vuole emergere dall’oscurità, scioccando i presenti con le sue collezioni e con i suoi veri e propri show in passerella.

Vediamo in questo nuovo post a cura di Fashionaut, la vita e alcune curiosità legate al famoso stilista inglese Alexander McQueen, per il nostro consueto appuntamento con gli stilisti che hanno fatto la storia della moda, a cura del nostro portale. Bentornati!

Alexander McQueen, ragazzo terribile

Lee Alexander McQueen nasce a Lewisham, vicino Londra, il 17 marzo del 1969. La sua famiglia è di modeste origini, con il padre il quale è un semplice tassista. Alexander a sua volta decide di abbandonare la scuola a soli 16 anni per entrare subito nel mondo del lavoro. Infatti si impegna in diversi lavoretti, uno dei quali però lo porterà al teatro: diventa infatti assistente dei costumisti alla Berman & Nathans ed è dietro le quinte, con loro, che impara l’arte del creare abiti. Si trasferisce quindi in Italia, in quel di Milano, dove inizia il suo percorso verso la gloria. Dopo l’esperienza italiana con Romeo Gigli, decide di ritornare nella sua Londra per terminare gli studi. Subito dopo entra nel team Givenchy, dove rimane dal 1996 al 2001. Sono anni di maturazione per il giovane Alexander, che gli consentiranno di elevarsi a stilista di fama mondiale.

Ed è così che a questo punto della sua vita, McQueen si lancerà nel mondo del fashion style mondiale con la sua maison che porta il suo nome.

La maturazione e il successo per McQueen

Libero di creare i propri capi, McQueen scatena la sua fantasia e lo fa prevalentemente provocando e cercando una reazione forte. Il suo design è fatto per colpire, scandalizzare, così come le sue sfilate. Manda in passerella una ragazza senza gambe, valorizzando le sue protesi artificiali, si affida a effetti speciali, a robot che spruzzano vernice sugli abiti e ad altre trovate elettroniche per lasciare il segno durante le sue sfilate e anche dopo. Viene così definito “l’hooligan della moda”, proprio perché come i tifosi inglesi esagitati porta scompiglio. Ma è uno scompiglio che colpisce solo metaforicamente e fa nascere uno stile nuovo.

Lo stile dell’“hooligan” McQueen è spesso votato al gotico, all’oscuro, a richiami tetri, a volte espliciti, di morte. Come se già presagisse il suo destino, trasmette con la sua moda graffiante un’ansia che però negli abiti diventa marchio di qualità. I giovani lo adorano, i colleghi più anziani lo temono.

Collabora con le maison più importanti al mondo, sia dell’alta moda che dello stile sportivo. Da segnalare infatti la collaborazione con marchi quali Gucci oppure Puma.

McQueen vince così l’ambito premio di stilista inglese dell’anno per quattro volte dal 1996 al 2003, oltre quello di stilista dell’anno, premio assegnato da Fashion Designer Awards, quando corre il 2003.

Un successo che però nasconde forse una certa inquietudine, che il ragazzo cerca di incanalare positivamente attraverso il lavoro. La morte della sua collega e intima amica, Isabella Blow nel 2007, lo sconvolge. E purtroppo seguirà la medesima fine pochi anni più tardi.

La morte e l’eredità di Alexander McQueen

Circondato da personaggi spesso tormentati, Alexander non riesce più ad affrontare i periodi oscuri della sua stessa vita e far splendere la sua stella. Ed è così che dopo anche la morte della madre, successiva a quella della sua amica-stilista Blow, Alexander McQueen si suicida. Viene infatti ritrovato impiccato in casa sua l’11 febbraio del 2010. Se ne va tragicamente uno dei migliori stilisti inglesi di sempre.

A questa tragedia Lady Gaga gli dedica la canzone “Fashion Of His Love”, perché molto colpita dal gesto dell’amico, ma in generale sono in tanti a restare sconvolti dal gesto estremo del ragazzo.

Con McQueen non se ne va, troppo presto, solo un ragazzo eccezionale ma anche un nome della moda che poteva ancora dare moltissimo. La scuola di questo stilista ha comunque formato altre ottime firme, come quella di Sarah Burton che ha raccolto l’eredità della sua azienda. Grazie a lei, è stato creato, ad esempio, l’abito nuziale per la tennista Serena Williams, entrato nella storia come uno dei più costosi di sempre (oltre 3 milioni di euro di fantasia e stravaganza).

Postumo alla sua morte, nel 2018 esce il documentario dedicato allo stilista dal titolo “Alexander McQueen – Il genio della moda”, diretto da Ian Bonhôte e Peter Ettedguisu, che è possibile vedere su Netflix.

Il nostro post dedicato allo stilista inglese Alexander McQueen, termina qui. Alla prossima con gli approfondimenti dedicati agli stilisti famosi, a cura del nostro portale. 

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The Fashionaut

Francesco

Ciao a tutti, mi chiamo Francesco e sono un blogger.
Nella mia carriera di scrittore per il web mi sono occupato di diversi progetti editoriali: dallo sport al marketing, fino alla cultura.