Elsa Schiaparelli: biografia della stilista italiana nel nuovo post di Fashionaut
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Per il post di oggi vogliamo parlarvi di una delle stiliste italiane più importanti di sempre, che insieme a Coco Chanel, può essere considerata una delle figure più influenti nel mondo della moda del ‘900: stiamo parlando di Elsa Schiaparelli, stilista e costumista italiana ma trapiantata a Parigi, che ha legato per sempre il suo nome a quello della moda mondiale, con creazioni entrate di diritto nella storia.
Nelle righe che seguono ripercorriamo insieme i principali step della carriera e della vita di Elsa. Benvenuti su Fashionaut!
Elsa Schiaparelli: la stilista italiana più famosa di sempre
Non è mai stata una donna qualunque, Elsa Schiaparelli. Nata a Roma nel 1890, proviene da una famiglia di scienziati, storici, astronomi. Non sembrava destinata alla moda, eppure ha lasciato un’impronta talmente profonda nel made in Italy, che il suo nome è stato rivalutato e riportato alla luce di recente – nel 2010 – da Diego Della Valle.
La figlia e le nipoti, alla sua morte nel 1973, non riuscirono a recuperare le sorti dell’azienda, ma oggi si può tornare a parlare di questo nome così importante.
E scoprire chi è stata e cosa ha fatto Elsa Schiaparelli per l’Italia e per la moda mondiale è davvero interessante.
La poetessa che diviene stilista
Come anticipato, Elsa Schiaparelli nasce a Roma nel 1890 da una famiglia di origini napoletane da parte di madre e piemontesi da parte di padre, il quale è un noto professore di lingua e letteratura araba all’Università di Roma. Inoltre lo zio è un famoso astronomo e il cugino senatore ed egittologo. Insomma una famiglia dedita alla cultura. E anche Elsa non è da meno. Infatti, dopo gli studi in Filosofia, mentre tenta la carriera come poetessa, conosce il conte De Vendt Kerlor che sposa nel 1914. Con lui vivrà prima in Francia e poi a New York. Qui nasce la figlia Maria Luisa ma terminerà anche la storia d’amore con un divorzio che lascia la giovane Elsa sola con la bambina malata di poliomielite.
Entrata in un circolo di intellettuali avanguardisti dadaisti, si trasferisce con alcuni di loro a Parigi. Qui conosce lo stilista Paul Poiret e ne resta affascinata al punto tale da voler imparare il mestiere da lui.
Nel 1927, alcuni anni dopo il divorzio, sta già producendo la propria collezione e lavorando in proprio. Non trova posto presso le grandi case di moda e allestisce un atelier nella propria abitazione.
L’idea vincente è quella di recuperare il vecchio maglione di lana – considerato allora un indumento “casalingo” – e trasformarlo in un capo di grande tendenza. Questa sua intuizione suscita l’attenzione dei magazzini Strauss negli Stati Uniti. L’idea del maglione nello specifico arriva da una donna americana che indossava questo capo che non appariva privo di forma, il quale è realizzato con fili di due colori: un secondo filo di lana di un colore contrastante con il primo è inserito ogni quattro o cinque punti. Ed è ecco che l’idea prende forma nella testa di Elsa. Il maglione è cucito a mano da una donna armena di nome Aroosiag Mikaëlian detta “Mike”, che inizia a collaborare con Elsa Schiaparelli alla realizzazione di un capo non più indossato in campagna dai contadini, ma apprezzato anche dalle boutique più alla moda.
Le idee della Schiaparelli sono un successo clamoroso: produce il maglione a “doppio nodo”, con il collo a V e a doppio nodo sul collo disegnato in trompe-l’œil.
Ma le sue intuizioni non finiscono certo qui.
La casa di moda Schiaparelli
Nel 1928 apre il primo negozio, Schiaparelli Pour Le Sport e le sue collezioni interessano moltissimo il magazine Vogue. Tra i primi lavori con questa firma vi sono maglioni-tatuaggio, pullover con riproduzioni di ossa umane, costumi da bagno in jersey e accessori, in una collezione chiamata N°1 e datata gennaio 1928, realizzata in maglieria di lana, cotone e filato di organza. Questi capi coniugano così l’alta moda e gli outfit sportivi in un misto di eleganza e comodità. La sua collezione include pullover, top, pigiami, costumi da bagno e accessori per la spiaggia.
Il nome Schiaparelli è ormai sulla bocca di tutti e inizia a vestire personalità di spicco.
Nel corso degli anni Trenta la sua fama valica i confini europei e gli abiti unici della Schiaparelli arrivano fino a New York. Le sue collezioni “a tema” – le prime nella storia della moda – intrigano gli acquirenti.
Sono gli anni in cui Elsa veste le star del cinema, le regine, le donne importanti. Sono gli anni in cui fa diventare una nuance di gran moda il colore “rosa shocking” che resterà sempre legato al suo nome. Altra creazione molto imitata dalla concorrenza è il cappello matto (mad cap), realizzato a maglia e dotato di punte che si possono modellare in diverse forme.
L’azienda apre così nuove boutique in giro per il mondo: Londra, Parigi, New York e nella seconda metà degli anni ’30 le sarte diventano oltre 400. Sempre in questi anni Elsa Schiaparelli apre un negozio dedicato ad abiti prêt-à-porter a place Vendôme a Parigi.
E’ anche la prima a creare delle collezioni basate su un tema specifico, come ad esempio:
- Stop, Look and Listen, collezione estate 1935;
- Neoclassica, collezione inverno 1936-37;
- Farfalle collezione primavera 1937;
- Fondo del mare, primavera 1938;
- Il circo, estate 1938;
- Pagana, autunno 1938;
- Cosmica, inverno 1938-39;
- Commedia dell’arte, primavera 1939;
- Tournures, estate 1939;
Per presentare le sue collezioni è la prima a ideare veri e propri spettacoli e non più semplici sfilate: musica, giochi di colore, trucchi sono parte integrante della presentazione dei modelli, che attraggono il pubblico.
Elsa Schiaparelli, tra nuove collezioni e amicizie illustri
Elsa Schiaparelli diviene così la stilista delle star americane e internazionali: tra i clienti più affezionati possiamo annoverare Wallis Simpson, Marlene Dietrich, Katharine Hepburn, Greta Garbo, Lauren Bacall, Gala Dalí, Nusch Eluard, Vivien Leigh, Ginger Rogers, Juliette Gréco e Mae West.
Comincia a lavorare così anche come costumista per il cinema, partecipando ad alcune produzioni americane e inizia a presentare le sue collezioni anche in Unione Sovietica.
Nel frattempo le sue creazioni non cessano di stupire: è la prima ad introdurre tessuti sintetici negli abiti da sera e il tweed.
Molte delle sue creazioni gli vengono d’ispirazione dalle sue amicizie con pittori e artisti di fama mondiale, che si rivelano preziosi per il lavoro di Elsa. Infatti è nota per le sue frequentazioni con Salvador Dalì, Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Jean Cocteau, e tantissimi altri famosissimi artisti, con i quali non smette mai di collaborare in quegli anni così fecondi. E si mormora che la sua idea di rosa shocking provenisse dall’ispirazione per la pittura di Christian Bérard.
Il periodo della Seconda Guerra Mondiale e la morte
All’apice del successo arriva però la II Guerra Mondiale che Elsa Schiaparelli vive lontano da Parigi. Infatti lascia la capitale francese occupata dai nazisti per rifugiarsi negli USA. Qui continua le sue creazioni, ispirate ai temi militari. Durante la Guerra Elsa presta servizio presso la Croce Rossa Internazionale e aiuta come può le popolazioni investite dal conflitto.
Torna in Europa nel Secondo Dopo-Guerra e intuisce le potenzialità di giovani stilisti, che diventeranno con lei delle vere e proprie star: Hubert de Givenchy, Pierre Cardin e Philippe Venet.
Negli anni Cinquanta l’interesse per i suoi abiti innovativi sembra calare in maniera drammatica e la crisi economica la costringe a chiudere nel 1954 per bancarotta.
Nello stesso anno si ritira dal mondo della moda e muore vent’anni dopo, il 13 novembre del 1973 all’età di 83 anni.
Il brand Schiaparelli oggi
Nel 2010, grazie all’interesse dell’imprenditore Diego Della Valle, la Casa di Moda Schiaparelli è tornata alla ribalta. Della Valle ha infatti restaurato gli atelier, ha investito su nuove sfilate e collezioni, ripartite nel 2014.
Il sogno di Elsa è tornato così a vivere. Al di là del nome, però, Elsa Schiaparelli non ha mai lasciato veramente la moda. Le sue idee rivoluzionarie hanno influenzato i modi odierni di fare sfilate, di accostare colori e di valorizzare i capi meno “nobili”.
Elsa Schiaparelli rimarrà per sempre l’icona di una moda creativa, rivoluzionaria e dal forte spirito innovativo.