Le giacche in pelle, nell’accezione moderna, nascono quasi un secolo fa come simbolo di libertà e di trasgressione
Inizialmente, si ricollegano alla cultura dei motociclisti ma, già dagli anni ’50 del ‘900, si accaparrano una grossa fetta di mercato della moda giovane, grazie a divi del cinema americano come Marlon Brando e James Dean.
Successivamente, diventano un capo must have per tutte le fasce d’età e per tutti i gusti, anche perché i modelli sono sempre più variegati e, ormai, non sono più strettamente legati all’anticonformismo e alla ribellione.
In commercio, sia da uomo che da donna, possiamo trovare tantissime scelte, sia per quanto riguarda i modelli, che i colori e le imbottiture, il che le rende adatte non solo alle mezze stagioni, alle quali spesso vengono associate, ma anche a quella con temperature più rigide, per la quale molti preferiscono ripiegare su tessuti tecnici, senza considerare l’originalità e la qualità di un capo in pelle adeguatamente foderato e imbottito.
Proprio per questo, quando si acquistano, bisogna fare attenzione al periodo dell’anno per il quale vengono prodotte: un modello non necessariamente è adatto alla stagione primaverile o autunnale, come non è detto che lo sia per quella invernale.
Generalmente le pelletterie di qualità producono delle varianti (magari esternamente molto simili o uguali) funzionali al tipo di protezione dal freddo richiesto dai mesi per i quali vengono vendute.
Partendo da questo presupposto, possiamo trovare chiodi semplicemente foderati con delle stoffe leggere o molto più caldi, per i quali vengono utilizzati tessuti estremamente spessi e termici.
Se il clima diventa ancora più rigido, esistono i montoni (il cui interno è ricoperto di lana o di pelo di coniglio), i cappotti (che grazie alla loro lunghezza proteggono anche le gambe) e i piumini, sia lunghi che corti (delle varianti originali rispetto a quelli classici in materiali tecnici).
Giacca in pelle o in “ecopelle”?
Avendo fatto queste premesse, e avendo deciso di scegliere questo genere di outfit personale, una domanda sorge spontanea: perché scegliere un capo in pelle e non in “ecopelle”, dal momento che apparentemente sono uguali?
Per prima cosa, bisogna precisare che il termine “ecopelle” è sbagliatissimo per indicare i capi non di origine animale, perché la vera ecopelle viene ottenuta conciando i pellami in modo rispettoso dell’ambiente e, quindi, è a basso impatto ambientale.
Oltretutto, si tratta di un sottoprodotto dell’industria alimentare, ossia non vengono uccise bestie per produrre i capi d’abbigliamento ma, degli animali che vengono utilizzati per cibarsi, si sfrutta anche la pelle, riducendo gli sprechi.
Poi, bisogna rammentare che, quando si parla di similpelle (termine corretto per indicare il materiale sintetico), si sta trattando, semplicemente, di un capo in plastica e, quindi, originato dal petrolio, il che è tutto tranne che ecologico.
Avendo chiarito questi presupposti, pare ovvio che gli indumenti in similpelle siano di scarsa qualità (non importa quale sia il brand di grido che li produca) perché nessuno potrà mai vantarsi, soprattutto nel rispetto della natura, di indossare un vestito in poliuretano.
Attualmente, in Italia, le pelletterie di qualità producono tutti i loro modelli in ecopelle, prediligendo lavorazioni sostenibili per ridurre al minimo l’inquinamento.
Di conseguenza, perché rinunciare a dei capi durevoli nel tempo, che riducono gli sprechi dell’industria alimentare e che, oltre a essere meravigliosi, danneggiano molto meno il nostro pianeta rispetto a quelli sintetici?
L’unica obiezione che si potrebbe rivolgere è la manutenzione: ovviamente i chiodi in pelle devono essere utilizzati con cura, hanno bisogno di essere reidratati periodicamente con delle creme specifiche e siccome temono l’acqua, perché li disidrata, è meglio trattarli anche con prodotti idrorepellenti.
Di converso, i pellami sono molto più elastici, si adattano meglio alla figura e non sono inclini a rompersi o a strapparsi in prossimità delle cuciture come la similpelle.
Eccellenza della manifattura Made in Italy
Adesso che abbiamo definito quanto possano essere di qualità questi indumenti naturali (e, già, non sono solo belli!), è importante ricordarsi che le pelli non sono tutte uguali, che non lo sono tutte le lavorazioni e nemmeno tutte le aziende.
Quando avete deciso il modello che più vi piace, ricordatevi sempre di controllarne le specifiche tecniche, al fine di garantirvi un acquisto soddisfacente nel lungo periodo.
Sappiate che, tra i pellami generalmente in commercio, quelli di vitello e, soprattutto, di agnello, sono tra i più eleganti e pregiati,in quanto sono morbidi, flessibili e in grado di adattarsi alla figura.
Nel caso di prodotti di origine bovina, trattandosi di un animale adulto, s’incorre in delle texture molto più rigide e spesse.
Se optate per l’agnello e volete fare ancora un salto di qualità, prediligete i capi in pelle primo fiore: si tratta della parte più esterna dell’epidermide dell’animale, ossia quella della quale son ben visibili i pori perché a essa è attaccato il manto peloso, il cui spessore deve essere, oltretutto, molto sottile.
Poi, ricordatevi che un modello garantito in ecopelle è più rispettoso dell’ambiente e che, quindi, è meno dannoso per la salute.
Infine, siccome una giacca in pelle ha una durata estremamente lunga, se viene usata con cura e viene sottoposta a un’adeguata manutenzione, scegliete sempre aziende che, oltre alla qualità delle materie prime, prestino particolare attenzione alle rifiniture.
Manifatture artigianali, cuciture accurate, ottime fodere e inserti pregiati vi permetteranno di usufruire del vostro acquisto per un più esteso periodo di tempo, senza incorrere in spiacevoli deterioramenti, perché un chiodo in pelle, se non è per la vita, lo è quasi.
Poi, ovviamente, di indumenti in pelle se ne possono avere svariati, in modo tale da poterli adattare al resto dell’abbigliamento prescelto in base all’occasione.
In questo contesto, il Made in Italy è sinonimo d’eccellenza: rivolgendoci al territorio napoletano, uno dei più rinomati per le sue pelletterie, vi segnaliamo Pelletterie Borghese, ossia un’azienda artigianale che produce capi in pelle ecologica, rigorosamente primo fiore di agnello, di ottima qualità e che è perfino disponibile ad adattare i suoi modelli su misura, nel caso di esigenze di taglie specifiche.
Sempre restando in Italia, dove abbiamo la fortuna di poter dire che le eccellenze si sprechino, oltre a quella napoletana, è molto rinomata anche la pelletteria fiorentina, che è in ugual modo un vanto della manifattura peninsulare.
Come monito, tutt’altro che irrilevante, bisogna rammentare che, perfino le case di moda straniere di lusso, fanno produrre i loro prodotti in pelle in Italia e si vantano proprio di questo.
Ovviamente la brandizzazione è straniera ma l’eccellenza resta italiana.
Quindi, con questi presupposti, scegliete un capo di qualità, che sia bello (ricordandovi che non è bello ciò che è bello ma lo è ciò che piace) e che sia stato prodotto dagli artigiani italiani.