Hermès, storia della maison nel post odierno di Fashionaut
Un nome mitologico – Ermes, figlio di Zeus, messaggero degli dei – e un inizio che nasce in una stalla!
Sembra davvero incredibile che da questo mix insolito sia derivata Hermès, una delle aziende più solide, complete, di successo e di lusso del mondo. Perché oggi questo nome è associato all’alta moda, ma anche a profumeria e gioielleria di classe.
Hermès attraversa due secoli di storia e decine di prodotti. Ha scritto la storia della moda del passato e continua a farlo con le idee innovative del presente. Perché tutto si può dire meno che una borsa, un abito, un gioiello, un profumo Hermès, non siano riconoscibili fin da subito per la loro particolarità.
Nel post odierno a cura di Fashionaut ricostruiamo la storia e il successo di questa maison di moda così importante: ecco come tutto ebbe inizio!
Storia della maison Hermes
Era il 1837 quando Thierry Hermès, sellaio di Parigi, per aumentare i guadagni del proprio lavoro “si inventò” un negozio di bardature per cavalli. Selle rifinite, sonagli particolari, redini dipinte, un’intera serie di accessori per ottenere una carrozza elegante diede all’uomo e ai suoi figli l’opportunità di affinare l’abilità di lavorazione del cuoio che non sospettava nemmeno.
Nel 1870, i nipoti convertirono la produzione di bardature in produzione di borse e accessori per gli esseri umani, aprendo quello che ancora oggi è l’Atelier Hermès: il negozio di rue du Faubourg-Saint-Honoré a Parigi.
L’azienda di evolve a cavallo tra il 1920 e il 1930, quando Emile Maurice Hermès inizia a creare una linea di abiti e di gioielli abbinati e ispirati al mondo dei cavalli, ma di altissima qualità.
Nel 1929 la prima collezione di moda femminile disegnata dalla stilista Lola Prusac.
Il successo arriva in pochissimi mesi: le collezioni Hermès diventano le più ricercate e le più apprezzate dai ricchi dell’epoca, che ne apprezzano i dettagli e la creatività.
La prima linea moda femminile fu firmata come detto dalla stilista Lola Prusac nel ’29, quindi le cinture – di cui la più famosa fu indossata da Grace Kelly sulla copertina di Life Magazine del 1956.
La Prusac lavorerà per il brand fino al 1933 e sarà anche a capo della famosa collezione di borse ispirata a Piet Mondrian.
Prima degli anni Sessanta la maison francese contava già oltre 55 negozi nel mondo e si espandeva anche al mondo della profumeria e dei foulard, questi ultimi in particolare diventeranno presto il cavallo di battaglia della loro idea di moda.
La borsa Birkin: icona di stile ed eleganza
Nel 1978, Jean-Louis Dumas diventa il CEO di Hermès e continua a portare avanti la gestione del marchio con grande innovazione ed entusiasmo, producendo collezioni sempre innovative, dove cuoio e seta sono sempre più materiali di cui il brand non fa mai a meno, inclusi i capi delle collezioni del Prêt-a-Porter, quest’ultime diverse dalla Haute Couture, poiché non è necessario ordinarle ma sono caratterizzate da taglie e prezzi più accessibili, disponibili nelle boutique di tutto il mondo.
Una parte importante di questo adattamento alla moderna vita di tutti i giorni è l’introduzione della borsa Birkin, uno dei cavalli di battaglia griffati Hermès. Questa nasce per puro caso da un incontro su un volo Parigi-Londra del 1981 tra l’icona di stile Jane Birkin e Jean-Louis Dumas.
Durante questo meeting la Birkin parla delle difficoltà delle giovani madri di trovare una borsa che sia elegante, spaziosa e pratica allo stesso tempo e da lì Dumas crea l’iconica Birkin, ancora oggi famosa e rinomata in tutto il mondo.
I designer che hanno lavorato in Hermès
La direzione creativa di Hermès è stata guidata da grandissimi stilisti, ad esempio solo per citarne alcuni:
- 1967 da Catherine de Karolyi;
- 1978 da Lacroix;
- 1980 da Eric Bergère,
- 1988 è stata invece Veronique Nichanian per le collezioni maschili a dare la sua impronta alle collezioni della maison francese;
- dal 1998 al 2003 il designer belga Martin Margiela si è occupata delle collezioni donna prêt-à-porter;
- dal 2003 al 2010 lo stilista Hermès è stato l’Enfant Terrible, Jean Paul Gaultier;
- dal 2010 al 2014 le redini del brand sono nelle mani di Christophe Lemaire;
- dal 2014 Hermès è spinta dalle collezioni della designer Nadège Vanhee-Cybulski;
L’azienda nel Nuovo Millennio
Sebbene negli anni si sia perso il nome di famiglia Hermès, il marchio rimane e oggi è gestito dal pronipote del sellaio Thierry.
Patrick Thomas ha rinnovato la produzione paradossalmente riportandola all’idea originale, ovvero quella ispirata al mondo equestre. Con 1,242 miliardi di fatturato annui, oggi Hermès è un nome che conta nella moda: abbigliamento, pelletteria, profumeria, accessori sono ingranaggi di una macchina che non si ferma e che conquista ogni giorno di più nuovi clienti.
Cosa significa il marchio Hermès oggi?
Classe, eleganza, modernità con un tocco di antico. Hermès significa comunque storia della moda del nostro tempo e il fatto che non sia ancora divenuta una multinazionale – nel vero senso della parola – fa capire come la famiglia la gestisca con mano forte e inventiva la maison.
L’attenzione al dettaglio è il segreto che rende Hermès speciale e questa attenzione deriva proprio dalla gestione familiare, che non spersonalizza il lavoro ma lo segue con costanza. Hermès, per chi lo acquista, significa sicurezza di sé, soddisfazione e sicuramente consapevolezza di avere in casa, o addosso, un vero e proprio tesoro.
Il nostro appuntamento alla scoperta delle maison di moda più famose del mondo termina qui: alla prossima dallo staff di Fashionaut!