Il cappello: tra utilità e moda
Un copricapo o cappello è un capo di abbigliamento che è nato e si è evoluto per diversi scopi: l’esigenza di coprirsi la testa per il calore e l’arsura o per la pioggia si accompagna nei secoli agli scopi sociali ricoperti dai copricapo. Percorreremo millenni di storia in poche righe: dagli antichi egizi ai giorni nostri, guardando a un accessorio che da sempre è stato contagiato dalla moda.
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La preistoria
Prima della civilizzazione, ai tempi dei primi uomini non vi erano copricapo, l’uso arrivò con l’agricoltura e la pastorizia. L’uomo si copriva la testa con dei pezzi di pelliccia avvolti per difendersi dal freddo e dalle intemperie.
L’antico Egitto
Il primo scopo di coprirsi la testa era certamente quello pratico di difendersi dal sole bruciante del nord Africa, anche se rapidamente assunse connotati diversi. Certamente famosissimi sono i copricapo utilizzati dai faraoni dell’antico Egitto o le pregiate tiare utilizzate dalle regine. In Egitto l’uso dei cappelli aveva soprattutto una funzione sociale e religiosa: sia i faraoni che i sacerdoti li indossavano. Il copricapo del faraone in particolare rappresentava l’unione dell’alto e del basso Egitto. Il periodo di tutte le statue e le raffigurazioni dei faraoni è facilmente individuabile proprio grazie al cappello indossato: simbolo di sacralità e non di meno di potere, le narrazioni sacre dell’antico Egitto specificavano che i copricapo erano consegnati ai reali proprio dalle divinità per stabilire i loro rappresentanti in terra.
Il cappello presso la Grecia antica
Gli antichi greci utilizzavano un copricapo a punta simile ad un cono che veniva legato sotto il mento grazie a dei lacci. Il materiale usato per questo copricapo chiamato causia o galerus, era il feltro o il cuoio. Il primo vero cappello però è il pétasos che era composto di una cupola sagomata e una tesa molto ampia. In questo periodo l’uso del cappello era riservato ai viaggi e ai viaggiatori.
I Romani non si coprono la testa!
Presso gli antichi romani, l’uso di un copricapo era ritenuto decisamente poco virile. L’unica eccezione viene fatta in caso di pioggia ma usando il lembo della toga per ripararsi la testa. In genere le donne ornavano la propria testa con un nastro color porpora o, al massimo, con una benda a forma di triangolo detta tutulus collocata sulla fronte. Nemmeno tra le donne, alle quali non era richiesto di essere virili, l’uso del cappello o di un copricapo andò mai di moda.
Gli attori di teatro della commedia e della tragedia greca, utilizzavano i classici copricapo greci, considerati comunque esotici e oggetti di scena.
I cappelli e i cristiani
Gli antichi cercavano sempre di attribuire le invenzioni a qualche personaggio. Così l’invenzione del feltro fu attribuita dai cristiani all’apostolo Giacomo, fratello di Giovanni evangelista. Si narra che Giacomo cercò un modo per avere piedi più comodi durante i lunghi viaggi per diffondere la dottrina cristiana: tra il piede e il sandalo mise dei ciuffi di lana che con il sudore e la pressione diventarono duri, dando così origine al feltro. San Giacomo diventa così il protettore dei cappellai e dei cappelli.
Il Medioevo
Durante il Medioevo si diffuse l’uso della cappa: un mantello con cappuccio usato sia dagli uomini che dalle donne che dagli uomini di chiesa. Era usata da tutte le classi sociali ma il materiale usato per la sua realizzazione distingueva la classe sociale.
Verso la fine del XIV secolo troviamo i primi cappelli veri e propri. Il cappello diventa oggetto di moda e di vanità delle classi nobiliari di tutta Europa.
Nasce in questo periodo anche il berretto, definito come copricapo di forma schiacciata con o senza tesa, fatti di panno o di tessuto. Rinforzati da maglie di ferro cucite all’interno vennero usati per scopi militari. La distinzione tra berretto e cappello era molto netta nel Cinquecento, tanto ce esistevano due corporazioni ben distinte. Le donne impreziosivano i cappelli con nastrini colorati intrecciati e con fiori. Con l’uso delle parrucche poi, i cappelli assunsero dimensioni sempre maggiori.
Con l’influenza gotica nascono i cappelli con estremità aguzze che si associano ai calzari con punte lunghissime.
Dall’Ottocento ai giorni nostri
Il 1800 segna una svolta nell’uso dei cappelli sia nella moda che nella cultura che nell’arte: il feltro diventa protagonista incontrastato per i copricapo da uomo, con diverse sperimentazioni fino ad ottenere il feltro fine dal pelo di coniglio, lontra e castoro. Per le donne invece faceva moda la bizzarria e la stravaganza dei copricapo.
Nel Novecento osserviamo la nascita delle bombette, delle pagliette e del floscio usati durante tutto il secolo.
Ai giorni nostri lo sport e la moda influenzano molto i nostri copricapo, soprattutto tra le donne.