Karl Lagerfeld: storia del genio della moda nel post odierno di Fashionaut
La morte di Karl Lagerfeld il 19 febbraio 2019 coincide con un’epoca che si avvia pian piano al tramonto. Epoca di grandi artisti, capaci di lasciare con le loro creazioni impronte personali riconoscibili ed indelebili nella storia e nella memoria collettiva.
Artisti lontani da un mondo globale sempre accessibile e spesso tristemente banale, che in molti casi non propone più nulla di originale e ci vorrebbe tutti uguali.
Un personaggio quasi mitico con un’immagine a metà tra un “pastore pop” ed una rockstar, che ricorderemo sempre vestito in maniera raffinatamente impeccabile, indossando sempre occhiali scuri, pantaloni, cravatta giacca neri e colletti di camicia bianchi alti ed inamidati.
Karl Lagerfeld: gli inizi del mito
Karl Lagerfeld fa la sua entrée nel mondo della moda a soli 19 anni. Poco dopo essere arrivato a Parigi nel 1954 vince, arrivando al primo posto ex aequo con Yves Saint-Laurent, il premio “Secrétariat international de la laine” organizzato da Woolmark.
La sua carriera di stilista incrocia, durante la sua lunga e produttiva esistenza, i nomi e le maisons più importanti.
Una capacità straordinaria ad adattarsi alle diverse impronte e tradizioni di ogni casa di moda, apportando il suo personale tocco artistico.
Le sue collaborazioni sono state così tante da essere definito come uno stilista freelance. Diceva di sé:
“Amo considerarmi un “freelance”. Questa parola è l’unione di “free”, libero, come ho sempre voluto essere, e “lance”, che ricorda la parola francese “lancé”, com’era definita un tempo un’ambita cortigiana. Io mi sento così, libero e mercenario”.
Notato da Balmain, nel 1955 diviene il suo assistente personale. Tre anni dopo, viene nominato direttore artistico della Maison Jean Patou. Nel 1963 inizia la collaborazione con il brand Chloé, al suo apice.
La sua carriera decolla
Tra Parigi e Roma, Karl Lagerfeld partecipa attivamente alla nascita di una delle più grandi rivoluzioni della moda: la nascita delle collezioni prêt-à-porter.
Con Fendi, inizia a lavorare nel 1964 con il prodotto pellicceria, collaborazione che dura più di mezzo secolo, una longevità unica nella moda e che resterà un record probabilmente imbattuto.
La sua carriera tocca la vetta nel 1983, quando gli viene offerta la direzione artistica di Chanel, allora con grossi problemi finanziari, nome cui Karl legherà tutta la sua vita.
Karl Lagerfeld avvolge completamente Chanel del suo magnifico talento, portando un soffio d’aria fresca e spumeggiante che permette al brand rispiegare le ali, riaffermando il predominio nel mondo del lusso e della moda.
La passione per la fotografia e gli anni in Chanel
Sono anche gli anni in cui Lagerfeld inizia ad esprimersi di più con il mezzo artistico della fotografia.
Insoddisfatto delle immagini pubblicitarie realizzate per Chanel, si lancia in una carriera parallela scattando direttamente lui i servizi fotografici per i cataloghi e campagne della Maison. Estenderà in seguito questa sua attività di fotografo ad altri marchi o riviste.
L’enorme successo personale e di consenso da parte del pubblico come direttore artistico di Chanel, sta nell’aver scelto di mantenere coerentemente lo spirito e lo stile della Maison, utilizzando ad esempio quasi sempre il bianco e il nero. Durante tutti i 36 anni di lavoro presso Chanel, Karl ha continuamente modernizzato l’eredità del marchio donandogli nuovo respiro e brio, pur conservandone e proteggendone sempre l’anima.
Disse di Coco Chanel:
“Il mio lavoro non è quello di fare quello che ha fatto, ma quello che avrebbe potuto fare. Chanel è un’idea, che può essere reinterpretata indefinitamente. “
Per ogni collezione, stagione per stagione, Lagerfeld ha tradotto e reinterpretato in stile Chanel gli umori del tempo, le tendenze sociali e gli street styles.
Giacche da sera si riempiono di scintillanti paillettes, i leggings da ginnastica vengono indossati sotto capispalla eleganti, collane diventano grosse catene d’oro in stile hip hop, lancia anche la linea da sci e da surf.
Ogni sfilata di moda con lui diventa l’evento creativo della fashion week da non dover perdere.
Défilé spettacolari che trasformano Grand Palais in un supermercato gigante, un podio in una galleria d’arte o in una rampa di lancio per razzi.
Gli ultimi anni di carriera
Negli anni 2000 si lega molto ad Hedi Slimane, giovane stilista di talento che propone per le collezioni di Dior Homme una silhouette snella che influisce molto nel cambiamento della storia della moda maschile.
Karl per entrare nelle creazioni dell’amico perde ben 43 kg, scrivendo in seguito un libro sulla dieta seguita. Nel 2004 la capsule collection creata per H&M va sold out in soli 2 giorni.
Couturier, designer, editore, direttore, fotografo, artista, collezionista, lettore instancabile in 4 lingue…un genio!
Karl Lagerfeld è stato spesso descritto con termini ridondanti: il maestro della moda, mostro sacro della moda, indiscutibilmente brillante, come scrive Vogue.
Amato da star e principesse, un mix di artistico di rigore e fantasia.
Firmò auto BMW, progettò hotel, disegnò casseforti, pianoforti, oggetti, prodotti di design, ed ovviamente creò anche la sua personale marca di moda nel 1980.
Inventò il termine «Karlism» per indicare la sua filosofia di vita. Mai guardare indietro, vivere sempre il presente e riteneva senza mezze misure, un fallimento:
“Il mio segreto per vivere bene? Non prendersi troppo sul serio. Rido di me stesso e non mi considero un intellettuale né un artista: sono solo un creatore di moda”.
Ci mancherai Karl Lagerfeld. Un genio, un creatore di moda, un mito!
Articolo a cura di Laura Azzariti