Kenzō Takada: biografia dello stilista giapponese nel post di oggi a cura di Fashionaut
Bentrovati nel nostro consueto appuntamento con il mondo della moda e del lifestyle, a cura di Fashionaut.
Oggi vogliamo parlarvi di uno degli stilisti più importanti al mondo, che si è spento per Covid-19 il 4 ottobre 2020: stiamo parlando di Kenzō Takada. Lo stilista giapponese, che negli anni aveva costruito un impero che porta il suo nome, si è spento in seguito a complicanze legate al virus e noi vogliamo omaggiarlo ripercorrendone la vita professionale e personale.
Buona lettura a tutti dallo staff di Fashionaut!
Kenzō Takada: gli inizi
Kenzō Takada nasce a Himeji, una città giapponese di circa 500.000 abitanti, situata nella prefettura di Hyōgo il 27 febbraio 1939. Fin da piccolo è appassionato di moda (ama leggere e sfogliare le riviste delle sue sorelle) e coltiva questa sua passione che lo spinge poi a lasciare l’Università di Kobe per iscriversi alla scuola di moda di Tokyo nel 1958. Ciò accade dopo la morte del padre.
Dopo il diploma in moda a Tokyo, il giovane Kenzō si trasferisce nel 1964 a Parigi per iniziare la sua carriera nel mondo del fashion system. Ma prima di trasferirsi nella capitale francese, Takada vince un concorso di fashion design, il Soen Award, nel 1961. In questo periodo, Takada acquisisce esperienza lavorando nei grandi magazzini Sanai, dove disegna circa 40 abiti di moda donna al mese.
L’ispirazione per Takada viene da Yves Saint Laurent, suo idolo sin da adolescente.
Una volta giunto a Parigi, però, il primo impatto per lo stilista giapponese non è dei migliori. Infatti la prima impressione di Takada di Parigi è che fosse “triste e desolante”, ma ha iniziato ad apprezzarla quando il suo taxi lo ha portato a Notre Dame de Paris, che ha descritto come “magnifica”.
Il successo arriva negli anni ’70
Kenzō Takada inizialmente a Parigi è costretto ad arrangiarsi, vendendo i suoi disegni alle case di moda per 25 Franchi ciascuno. Dopo poco pensa di lasciare Parigi per tornare in Giappone, ma promette di non farlo fino a quando non avesse creato qualcosa di importante nella capitale della moda. Durante questo periodo, Kenzō lavora come stilista presso un produttore di tessuti chiamato Pisanti.
La prima boutique di moda di Kenzō è nella Galerie Vivienne: siamo nel 1970. Con pochi Franchi riesce ad acquistare dei tessuti e crea la sua prima collezione di moda, eclettica e audace, che fa subito breccia in città. Dopo poco riesce infatti a presentare la sua prima sfilata alla Galerie Vivienne.
Non riuscendo a pagare modelle più esperte, lo stilista sceglie di far sfilare persone ordinarie, anche nascondendone i difetti, come nel caso di una modella ricoperta di acne, che lui dipinge di verde, per nascondere il difetto.
Il successo di quella sfilata fa in modo da sancire la definitiva consacrazione dello stilista, che con tanta tenacia e senza un grosso capitale alle spalle riesce così a ritagliarsi il suo spazio nella capitale della moda mondiale. Apre così la sua prima boutique che lui chiama Jungle Jap poiché, ispirato dal pittore Henri Rousseau e in particolare da “The Dream”, Takada dipinge gli interni del suo negozio con un design floreale, molto simile a una giungla.
Grazie alla sua trovata e al successo della sfilata, Kenzō Takada appare su Elle. E’ la consacrazione finale per lo stilista che diviene famoso in tutto il mondo. Nel 1971 presenta così le sue collezioni a Tokyo e New York, e vince il premio di Fashion Editor Club of Japan.
Nell’ottobre 1976 Takada apre il suo flagship store, “Kenzo”, in Place des Victoires.
Takada dimostra il suo senso dell’aspetto drammatico quando, nel 1978 e nel 1979, tiene i suoi show in un tendone da circo, finendo con interpreti di cavallerizza che indossano uniformi trasparenti e lui stesso cavalcava un elefante.
Lo stilista ha inoltre avuto la possibilità di dirigere un film intitolato “Yume, yume no ato“, che è stato rilasciato nel 1981.
La prima collezione da uomo di Takada è lanciata nel 1983, mentre nell’agosto 1984, The Limited Stores annuncia di aver ingaggiato lo stilista per disegnare una linea di abbigliamento meno costosa chiamata “Album di Kenzo”.
Lancia poco dopo una linea per bambini chiamata Kenzo Jungle, così come la sua collezione di jeans da uomo e da donna: siamo nel 1986.
Di lì a poco avverrà anche il lancio del suo business nel settore profumi.
Dopo una carriera di successo e aver creato un marchio riconoscibile e forte economicamente, nel 1993 il brand Kenzo è ceduto all’impero LVMH.
Lo stilista annuncia il definitivo ritiro dalle scene nel 1999, anche se di quando in quando collabora ad eventi e con stilisti più giovani.
La vita privata e la morte per covid
Kenzō Takada era apertamente gay. Negli anni ha una relazione con Xavier de Castella, che sfortunatamente muore però nel 1990 a causa di una malattia correlata all’AIDS.
De Castella ha contribuito a progettare la casa in stile giapponese dello stilista, la cui costruzione inizia nel 1987 e viene completata solo a morte postuma di De Castella, nel 1993.
Nel gennaio 2020, Kenzō annuncia al pubblico di voler lanciare un nuovo marchio chiamato K3, che fa la sua apparizione il 17 gennaio del 2020 alla fiera Maison et Objet, nonché in uno showroom parigino.
Purtroppo è stata una delle ultime creazioni di Kenzō, che si ammala di Coronavirus, che ne causa la morte il 4 ottobre 2020 mentre è ricoverato all’ospedale americano di Parigi a Neuilly-sur-Seine. Aveva 81 anni.
Nonostante la morte, dello stilista giapponese rimarrà il suo animo creativo, innovativo e tenace. Tanto basta per riuscire ad affermarsi in quel di Parigi. Che non è poco.
Il nostro post dedicato al famoso stilista giapponese Kenzō Takada, termina qui. Alla prossima con le biografie degli stilisti famosi, a cura di Fashionaut!