Storia dei jeans: le origini e le marche più famose nel nuovo post a cura di Fashionaut
Bentrovati su Fashionaut, il sito dedicato a moda e lifestyle, che ogni giorno vi tiene compagnia con articoli e approfondimenti sul mondo delle ultime tendenze fashion. Nel post di oggi vogliamo parlarvi della storia dei jeans, cioè delle origini di uno dei capi più indossati al mondo, del quale vi illustreremo gli step più importanti e le marche di blue jeans ad oggi più famose in circolazione. Forse li indossate in questo preciso istante, o magari ne avete un cassetto pieno senza nemmeno rendervene conto.
I jeans sono il capo di abbigliamento che ha caratterizzato un secolo, e forse caratterizzerà anche il prossimo millennio. E dire che tutto nasce da … una tuta da lavoro! Proprio così, i vostri mitici pantaloni alla moda non erano altro che la tuta degli operai fino ad inizio Novecento.
E c’è anche una goccia di Italia in questo genere di abbigliamento, che non è limitato al mondo giovanile.
Oggi, infatti, il jeans è anche moda, spettacolo e in certe occasioni un capo di classe, che ci crediate o meno.
Ed è molto più di un simbolo, è ormai storia dell’umanità moderna. Un vero mito!
Ma da dove nasce la storia del jeans? E quali sono le marche più famose oggi in circolazione?
Non vi resta che rimanere comodi e leggere le righe che seguono per saperne di più: buona lettura dallo staff di Fashionaut!
Storia dei jeans: dalle origini ai giorni nostri
Vediamo nelle righe che seguono come nascono i jeans e quali sono le origini, e la loro diffusione a livello mondiale.
Dove nasce il jeans?
Nel XVI secolo, si diffonde in Europa la moda di indossare per il lavoro una tela molto resistente, che avevano ideato e sperimentato per primi i marinai della Repubblica di Genova.
Dalla parola “Genova” (in inglese Genoa, pronunciato “ginoa”, al plurale “ginoas”) deriva il nome jeans che oggi tutti conosciamo. Viene dunque dall’Italia il pantalone più mitico del mondo. Eppure rimane confinato al settore lavorativo e operaio per quasi quattro secoli!
Il termine jeans invece è usato in inglese sin dal 1567, per le continue esportazioni di questo materiale in terra inglese.
L’invenzione di Levi Strauss negli USA
Le origini del blue jeans (che deriva in origine quindi dal termine Blu Genova) come capo di abbigliamento alla moda, si deve all’intuizione di Levi Strauss, che nel 1853 fonda la società Levi Strauss & Co, per la commercializzazione dei jeans come indumento alla moda, anche se inizialmente in realtà è destinato ai cercatori d’oro della California dell’800.
Successivamente però Levi Strauss si accorge che i materiali sono poco resistenti e inizia ad utilizzare il denim, materiale invece molto più resistente. Ma visto che alcune parti del jeans, come ad esempio le tasche, erano soggetti ad usura, aiuta il sarto Jacob Davis a rinforzare i jeans, permettendo l’inserimento dei rivetti in rame, che sono brevettati nel 1873 dall’US Patent and Trademark Office con il protocollo N. 139.121, “for improvement in fastening pocket openings” (dall’inglese miglioramenti nella chiusura delle tasche), il cui costo viene sostenuto dallo stesso Levi Strauss, visto che Davis non possedeva la somma di denaro sufficiente a brevettarlo.
Questi nuovi modelli, più resistenti e chiamati waist overalls, vengono utilizzati dagli operai della ferrovia, dai minatori e dai famosi cowboys (e da qui che il mito del jeans prende forma nell’immaginario collettivo).
A partire dal 1890, scaduto il brevetto, anche gli altri produttori possono realizzare i propri modelli di blue jeans: i principali produttori diventano Harry David Lee e C.C. Hudson, oggi noti rispettivamente con le marche Lee e Wrangler. Sempre nel 1890 è aggiunto il taschino per l’orologio e le monetine, ancora oggi presenti nei moderni modelli di blue jeans.
I primi anni del ‘900 fino ai giorni nostri
Ma se inizialmente il jeans è utilizzato dai lavoratori più umili, ben presto con l’aggiunta di alcune migliorie, come la seconda tasca posteriore e la zip al posto dei bottoni, il jeans diviene un capo alla moda, non solo per uomo ma anche per donna, tanto da apparire nel 1937 sulle pagine di Vogue.
Durante la II Guerra Mondiale, una bellissima modella con indosso questi jeans diviene il simbolo delle donne americane che lavorano in attesa dei propri uomini di ritorno dalla guerra. Un simbolo quindi di rinascita e resistenza nazionale, che trasforma la tuta da lavoro in capo alla moda.
Negli anni Cinquanta del secolo scorso, tutti vogliono indossare i “blue jeans”. Indossati dalle star del cinema come Marlon Brando e James Dean, oppure dai cantanti più famosi e seguiti, questo capo diviene un must per un’intera generazione.
Questi pantaloni rimangono però di colore blu, come il colore della tela originaria, fino agli anni Settanta quando cominciano a essere personalizzati e variegati anche nel colore.
I blue jeans diventano icona delle rivolte sessantottine e del movimento hippie, con i mitici jeans a zampa d’elefante, per poi essere utilizzati invece dagli yuppie come oggetto di lusso a partire dagli anni’80.
Negli anni ’90 sono riscoperti e personalizzati, divenendo di nuovo alla moda, e si trascinano fino ai giorni nostri come il principale capo di abbigliamento street-casual, indossato da giovani e meno giovani.
Curiosità: i jeans nel regime comunista
I jeans diventano movimento di ribellione anche nell’allora URSS, dove i giovani usano il jeans come forma di protesta contro il regime sovietico. I primi jeans ad apparire in URSS sono datati 1957, durante il Festival della Gioventù di Mosca, e il popolo sovietico indossa il jeans come simbolo di libertà e contro il regime, che cerca così di vietarli, tanto da arrestare e condannare tutti coloro che vendono illegalmente (contrabbandieri di jeans) questo capo.
Le marche di jeans famose nel mondo, che li hanno consacrati
Il primo a intuire il valore commerciale di questi “pantaloni da lavoro” come detto è Levi Strauss, nel 1853.
L’imprenditore tedesco, naturalizzato americano, inizia a produrre questi pantaloni (ma anche giacche e grembiuli) in serie, usando un tessuto aggiuntivo che aumentava la resistenza della tela, appunto il denim.
Levi’s e Denim sono infatti le prime marche storiche ad aver diffuso il jeans nel mondo.
Seguendo l’esempio di Strauss, altri imprenditori americani avviano la produzione commerciale del capo: nascono nel 1890 le marche Lee e Wrangler.
Curiosità: non è famosa nel mondo, ma negli Stati Uniti esiste una marca di jeans con un nome russo: Rokotov & Fainberg. E’ inaugurata nel 1962 in ricordo di due contrabbandieri russi, appunto Rokotov e Fainberg, condannati a morte per aver importato illegalmente nel Paese alcune merci occidentali proibite, tra cui anche i jeans – che grazie a loro divengono alla moda anche nell’allora Unione Sovietica!
Altra marca storica è Diesel Jeans. Fondata nel 1978 a Vicenza da un imprenditore italiano, Renzo Rosso, è la prima ad aprire la strada alla produzione dei jeans made in Italy.
Oggi ricordiamo anche altre marche famose di jeans come Liu Jo, Gas, Par.Co Denim. Vanto italiano è anche una marca che sicuramente farà la storia futura dei jeans: quella che produce cioè questi capi con tessuti e modalità eco-friendly, non per niente il nome è EcoGeco.
Il nostro post alla scoperta della storia dei jeans, termina qui. Continua a rimanere informato sulle ultime novità in fatto di moda e lifestyle, sempre qui su Fashionaut!