Tailleur in tweed: cos’è, storia e come indossarlo oggi, nel post a cura di Fashionaut
Tutto nasce da un’armatura del Medioevo, il “twill”. In Scozia questi rivestimenti resistenti in ferro erano importantissimi per i soldati dell’epoca, poiché l’intreccio a spina di pesce li rendeva super protettivi in caso di scontro fisico con un avversario in battaglia. Forti di questo insegnamento, usarono quel tipo di intreccio anche nei tessuti per fare i loro abiti civili e così il “twill” (pronuncia scozzese “tweel”) divenne un marchio di fabbrica fin da quei tempi antichi. Una leggera deformazione della pronuncia, dovuta all’accento degli inglesi che adottarono quel tessuto in breve tempo, che lo fece diventare “tweed”. Oggi uno degli immortali della moda mondiale è il tailleur in tweed, che diviene protagonista delle passerelle e delle collezioni delle maison più importanti del momento.
Vediamo in questo post a cura di Fashionaut, la storia del tailleur in tweed, come indossarlo e come abbinarlo, nel nuovo approfondimento a cura del nostro portale e dedicato agli ultimi trend moda donna. Bentornati sul nostro sito!
Caratteristiche del tweed
La caratteristica principale del tessuto tweed ancora oggi è quella forma a spina di pesce che fissa le maglie di lana cardata talmente compatte da creare abiti resistenti e bellissimi al tempo stesso. Una seconda caratteristica poi di questo materiale è il colore: il “vero” tweed deve essere un misto di grigi e neri, con qualche filo bianco qua e là. Oggi esistono diverse interpretazioni e variazioni, anche colorate, del tweed ma il classico immortale è uno solo e non puoi sbagliare.
Altra caratteristica del tweed è l’eleganza pur restando formale. Che sia usato sugli abiti e i cappotti maschili, o sulle gonne e i tailleur femminili, questo tessuto esprime stile e bellezza quasi eterni, dato che è molto resistente. Molti lo identificano con gli anni Cinquanta o Sessanta del XX secolo, ma ad ogni revival di quella moda vintage tutti vogliono indossarlo!

Robert Perrier, CC BY-SA 3.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0>, via Wikimedia Commons
La storia del tailleur in tweed: un’intuizione di Coco Chanel
Il tailleur in tweed fu una incredibile provocazione del genio assoluto di Coco Chanel. Derivato dal Medioevo, nei secoli a seguire il tessuto in tweed era stato riservato all’universo maschile. Prima al solo mondo del lavoro, poi agli abiti eleganti. Ma soltanto per uomo, perchè è l’uomo – si sa! – che lavora fuori casa, e dunque necessita di abiti ben fatti e resistenti. Ma nel 1920, la “irrispettosa” e stravagante Coco Chanel stupì il mondo creando un abito da donna in tweed. Un abito talmente bello da volerlo indossare in prima persona!
L’abito era un tailleur, un capo già rivoluzionario di suo perchè “rubato” alle divise di equitazione maschili. Il gusto femminile lo trasformò sostituendo ai pantaloni la gonna lunga fino al ginocchio. E da lì iniziò la storia di un capo mitico, che ancora oggi è sulla cresta dell’onda. Un intramontabile capo che dona stile ed eleganza e che ogni anno fa capolino nelle collezioni degli stilisti più famosi.
Come e con cosa si indossa un tailleur in tweed?
Il tailleur in tweed oggi si usa per ambienti di lavoro ma per lo più per eventi non troppo formali. Esprime quella eleganza che non deve però essere associata a cerimonie importanti. I tailleur in tweed moderni si possono trovare anche con colori particolari, anche se i colori pastello rimangono i più adatti.
Questo specifico capo si abbina soprattutto a camicette ma ancor meglio a maglioncini a tinta unica, di lana delicata o cotone. L’importante è non sbagliare gli accessori. Scarpe, borse ma anche cinture devono richiamare in qualche modo il colore del tailleur in tweed. Quindi attenzione se pensate di scegliere un colore moderno, come nel caso di un viola, un rosso, un disegno scozzese troppo vistoso. Perchè quello che abbinerete a quel tweed dovrà avere un colore uguale o molto simile. Siete disposti a correre il rischio?