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Poke mania: cos’è e come si prepara

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Poke mania: cos’è e come si prepara, nel post a cura di Fashionaut

Da qualche anno, nel nostro paese, impazza la “poke mania” e si sono diffuse sempre di più le pokerie, ossia dei locali che servono questo tipo di pietanza. Qui da noi troviamo chi lo ama e non può farne a meno, ma c’è anche chi non lo conosce ancora.

Ma che cos’è il poke?

Il poke, chiamato anche poke bowl perché servito all’interno di una ciotola, è un piatto tipico della cucina delle isole Hawaii, negli Stati Uniti. In hawaiiano la parola poke significa letteralmente “tagliare a pezzi” e si pronuncia come “po-kai”. Secondo i bene informati, questo piatto è diventato molto famoso a partire dagli anni ’70 come piatto povero preparato dai pescatori per smaltire gli avanzi del proprio pescato. E prevedeva un condimento a base di sale hawaiano, alghe marine e polpa di noci kukui alla griglia.

A livello nazionale ed internazionale, però, è diventato famoso solo a partire dal 2012, con numerosi locali negli Stati Uniti. Mentre a livello europeo, i primi ristoranti sono nati nel 2017 e in Italia prima a Milano a partire dallo stesso anno poi anche nelle altre città italiane. Il suo successo lo si deve anche al popolare social Tik Tok.

Ma vediamo adesso come si compone il poke bowl e le diverse varianti a nostra disposizione.

Il Poke bowl: com’è composto, le due versioni

Il Poke è diventato sempre più famoso e ha conquistato anche i palati più esigenti. Si tratta infatti di un piatto salutare, equilibrato e molto buono. La ricetta classica prevede una composizione di: un terzo di verdure, un terzo di proteine e un terzo di carboidrati. Ci sono però alcune differenze tra il poke servito da noi in occidente e quello tradizionale hawaiiano. Qui il piatto viene condito sul momento, mentre alle Hawaii gli ingredienti vengono lasciati insaporire tutti insieme prima di essere serviti. Secondo la tradizione classica, ci sono due varianti principali del Poke: l’Aku poke, che ha come ingrediente principale il tonno, e l’He’e poke, che invece è a base di polpo. In generale comunque ne esistono anche numerose altre varianti, con altri tipi di pesce e altri tipi di fonte proteica (anche di carne). Gli ingredienti del poke sono generalmente il riso bianco e il pesce crudo. Questi due ingredienti principali sono accompagnati da verdure e salse, come: avocado, semi, cipolla, aglio, carote, olio di sesamo e salsa di soia. Si possono poi anche preparare dei poke vegani, sostituendo il pesce con il tofu oppure con il seitan. 

Poke bowl: come si prepara e le varianti

L’ingredienti principale del poke, come abbiamo detto, è il riso bianco. Le varietà più utilizzate di riso sono generalmente il Basmati e il Jasmine. La cottura seguita è quella della tradizione giapponese. Il riso viene messo in una pentola e coperto con dell’acqua di pari peso. 

Poi si mette il coperchio e si lascia cuocere a fiamma bassa fin quando l’acqua non sarà del tutto assorbita. Essendo il piatto a base di pesce crudo (tonno, polpo, salmone, gamberi, anguilla, ecc.), bisogna stare molto attenti al processo di abbattimento e conservazione di questo ingrediente, per evitare una possibile contaminazione batterica.

Il poke può essere servito anche con carne di pollo o di manzo, in tartare, oppure grigliata. Il riso, invece, può essere sostituito con del farro o con dell’insalata. 

Conclusioni

Il poke sta spopolando negli ultimi anni in Italia e preferito dalla maggior parte delle persone. E’ una moda ma al tempo stesso sta diventando una piacevole abitudine culinaria per gli italiani, che lo affiancano al sushi, anche per le sue similitudini in termini di ingredienti e gusto. Se non lo avete ancora provato, vale la pena dargli una possibilità, magari vi sorprenderà. Alla prossima con gli approfondimenti culinari a cura del nostro portale!

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The Fashionaut

Francesco

Ciao a tutti, mi chiamo Francesco e sono un blogger.
Nella mia carriera di scrittore per il web mi sono occupato di diversi progetti editoriali: dallo sport al marketing, fino alla cultura.