FOOD

Non è domenica a Napoli senza il ragù napoletano!

ragù napoletano

Ragù napoletano: quando l’arte è a tavola!

La domenica per ogni napoletano è speciale e ha i suoi riti, che vanno rispettati, sennò ci si “intossica” il giorno del Signore.

Prima il caffè la mattina, poi la passeggiata domenicale, poi l’acquisto delle “paste” (intese come dolcetti da portare in famiglia oppure agli amici), ed infine il pranzo domenicale…

Qual è il piatto che più di tutti rappresenta i pranzi in famiglia a Napoli? Vabbè avete capito, sto parlando del ragù, detto anche O’rraù in dialetto napoletano!

Il ragù è una pietanza tipica a base di salsa (rigorosamente preparata già dal giorno prima per renderla “stretta” o densa), con carne, tracchie e eventualmente anche alcuni la preparano con carne macinata.

Storia e leggenda del ragù

Ma da dove viene questa pietanza? Una vecchia leggenda la fa risalire al 1300, dove il termine raù venne chiamava un piatto di pasta preparato per mettere pace tra il signorotto che abitava al Tribunali ed un gruppo che si faceva chiamare “la compagnia dei bianchi di giustizia”. Infatti la donna del signorotto, in seguito ad un miracolo, preparò i maccheroni con questa salsa per festeggiare la pace avvenuta tra le due fazioni ostili. In realtà il termine ragù lo si fa risalire all’epoca angioina, dove il termine ragù deriva dal francese ragout, che indica cottura di carne e verdure.

Come si prepara?

Questa salsa va ovviamente a costituire il condimento della pasta, di solito maccheroni, ma anche spaghetti e linguine, che vengono serviti ai commensali. La pentola con la quale si cucina questa salsa è un tegame di rame, e per avutare (girare) questa prelibatezza occorre l’immancabile “cucchiarella” (un cucchiaio di legno usato per l’occasione).

Ingredienti:

  • 1 kg di spezzatino di vitello
  • 2 cipolle
  • 2 litri di passata di pomodoro
  • Un cucchiaio di concentrato di pomodoro
  • 200 cl di olio d’oliva
  • 6 tracchiulelle (costine di maiale)
  • ¼ di vino di rosso
  • Sale
  • Basilico

Il piatto di ragù napoletano con paccheri (un tipo di pasta) che dovrebbe uscire fuori dovrebbe essere questo

Vi lasciamo con una vecchia poesia dedicata al nostro RRAU’, e se adesso vi è venuta fame, non vi tocca che aspettare il sabato sera, per cominciare a preparare questa pietanza!

“O rraù ca piace a me

M’o ffaceva sulo mammà.

A che m’aggio spusato a te,

ne parlammo pè ne parlà.

Io nun songo difficultoso;

ma luvàmmel a’ miezo st’uso.

Si, va buono: comme vuò tu.

Mò ce avèssem’ appiccecà?

Tu che dice: Chest’è rraù?

E io m’o mmagno pè m’o’ mangià..

M’a faje dicere ‘na parola?…

Chesta è carne c’a pummarola”.

Eduardo De Filippo

 

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Francesco

Ciao a tutti, mi chiamo Francesco e sono un blogger.
Nella mia carriera di scrittore per il web mi sono occupato di diversi progetti editoriali: dallo sport al marketing, fino alla cultura.

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