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Anche l’agricoltura si tinge di rosa

agricoltura

Aumentano le donne imprenditrici in campo agricolo in tutta Italia, e aumenta anche la loro rappresentanza in seno alle organizzazioni di categoria: gli ultimi esempi arrivano da Coldiretti, che ha virato decisamente al “rosa” nei ruoli dirigenziali.

Si stima che In Italia una impresa agricola su quattro porti il fiocco rosa, ma in alcuni territori l’incidenza di titolari donna in agricoltura e nell’allevamento sale a percentuali anche maggiori. Secondo recenti statistiche, ci sono quasi 215 mila aziende agricole guidate da donne in Italia, che rappresentano un patrimonio di tutto il Paese sia per quantità che per “qualità” di innovazione e capacità. Oltre che nelle attività imprenditoriali, però, la presenza e il peso di questo mondo si nota anche nei gruppi dirigenti delle associazioni di categoria.

Più donne in agricoltura. Basta guardare la composizione di alcune delle “squadre” territoriali della Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, per comprendere come le donne siano sempre più protagoniste anche della vita per così dire “sindacale”, se non politica. Solo nelle ultime settimane, ad esempio, Francesca Ferrari è stata nominata presidente della federazione provinciale della Coldiretti di Massa Carrara, mentre Francesca Lombardi è diventata presidente del gruppo Giovani dell’associazione regionale della Toscana.

Aumenta la rappresentanza nelle associazioni di categoria. Anche nel Lazio si sente forte il vento “rosa”, con la nomina dell’agronoma Sara Paraluppi come direttore di Coldiretti Lazio; una svolta storica, perché per la prima volta nella storia della federazione regionale una donna assume il ruolo di guida, come ricordato da Vincenzo Gesmundo di Coldiretti in occasione dell’insediamento degli organi dirigenziali laziali, mentre il presidente della Coldiretti del Lazio, David Granieri, ha salutato la nuova direttrice definendola “una delle più qualificate risorse della nostra Confederazione, che saprà proseguire con tenacia e passione il percorso di costruzione della nuova agricoltura laziale, quella dove sceglie di investire il proprio futuro un numero sempre crescente di giovani”.

Ruoli più centrali e di rilievo. L’attenzione dell’associazione alle donne e al lavoro imprenditoriale femminile non è certo una novità, e quest’anno ricadono i dieci anni dalla creazione ufficiale di Coldiretti Donne Impresa, il gruppo di lavoro che si dedica appunto a difendere le peculiarità della popolazione rosa. Il tutto nasce già nel 1953, “quando il Movimento Femminile comincia ad intervenire su temi sociali come le pensioni, la scuola, le abitazioni e le infrastrutture del territorio rurale”, come ricorda il sito ufficiale del progetto.

Donne e Coldiretti, un lungo legame. Nel 1976 una prima svolta, con il Movimento che “assume il carattere di movimento di categoria autogestito dalle imprenditrici agricole” e “inizia ad occuparsi di temi professionali e sindacali, contribuendo al successo di alcune battaglie fondamentali, come quella per la parità dei componenti dell’impresa, quella per la tutela della maternità e quella per la legge sull’imprenditoria femminile e le politiche successive”. Un altra data importante è quella del 1998, quando da questi spunti viene istituito un Coordinamento Femminile, con una struttura più snella, più presente in ogni provincia e più inserita, secondo il principio del mainstreaming, in seno a Coldiretti, da cui poi è scaturita ancora l’attuale istituzionalizzazione.

La tutela dell’imprenditoria agricola femminile. Oggi Coldiretti Donne Impresa “promuove lo sviluppo dell’imprenditoria femminile agricola, organizza attività culturali e di comunicazione con i consumatori, elabora proposte per le politiche sociali attinenti al mondo agricolo, rappresenta Coldiretti nelle istituzioni della parità, promuove la presenza femminile negli organismi decisionali della Coldiretti”, si legge ancora nel manifesto ufficiale.

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The Fashionaut

Francesco

Ciao a tutti, mi chiamo Francesco e sono un blogger.
Nella mia carriera di scrittore per il web mi sono occupato di diversi progetti editoriali: dallo sport al marketing, fino alla cultura.

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