Essere donna e giornalista nel 2018: ce ne parla Susana
Essere donna e al tempo stesso giornalista, o comunque professionista nel proprio campo, oggi è estremamente complicato. Infatti nonostante il mondo vada avanti, la figura della donna rimane ancora a volte ancorata a vecchi retaggi del passato, che vogliono la figura femminile essere donna avvenente, bellissima da far perdere il fiato oppure professionista, in gamba ma poco curata, nella quale la bellezza passa in secondo piano.
In questo post di Fashionaut vi dimostreremo come si possa essere colte, piene di interessi, profonde, professionali e battagliere, ma al tempo stesso belle e appariscenti, curando anche il lato esteriore, che per una donna significa sentirsi valorizzata e che porta a picchi di autostima, che si ripercuotono positivamente anche sul lavoro.
In definitiva essere donna e professionista allo stesso tempo è possibile e Susana Martinho, giornalista portoghese di soli 20 anni (incontrata personalmente al Web Summit), studentessa universitaria piena di passioni (una delle quali la fotografia) ma al tempo stesso bellissima e attenta al lato estetico ne fanno un perfetto esempio, che noi riprendiamo oggi sul nostro magazine, intervistandola.
Ciao Susana, parlaci di te e della tua esperienza al Web Summit.
Ciao, mi chiamo Susana Martinho. Ho 20 anni e studio Scienze della Comunicazione: giornalismo, consulenza, multimedia presso l’Università di Porto.
È il secondo anno che presiedo al Web Summit e sono qui come giornalista. Posso dire che è sempre un piacere, un momento utile all’apprendimento e anche possibilità concreta di crescita professionale. Come l’anno scorso ho incontrato molte persone interessanti e divertita con i miei colleghi.
Inoltre amo Lisbona: è una città così incredibile ed è la punta dell’Europa. Come è ovvio, non è la mia prima volta nella capitale portoghese, poiché vengo qui quasi una volta al mese, quindi è fondamentalmente per me una seconda casa.
Secondo te, cosa significa essere una giornalista oggi?
Ho persino avuto la pelle d’oca quando ho iniziato a pensarci. Significa così tanto. In questo momento della mia vita significa fondamentalmente tutto – la mia intera routine si basa su questo. Il mio obiettivo quotidiano è quello di imparare e di essere il miglior narratore della verità, un protettore della società, quasi come un Vigilante. In effetti, come amo ripetere “il dovere del giornalista è quello di confortare l’afflizione e di affliggere i confidenti”. Quando ci penso, vedo il peso che c’è tra le mie braccia: dire sempre la verità, essere fedele, essere buona e gentile, aiutare, servire. Ma allo stesso tempo, mi scioglie il cuore raccontare la storia di qualcuno e intraprendere un percorso verso la giustizia, perché, e non potrei essere più onesta con te, abbiamo una lunga strada da percorrere.
E invece cosa significa essere donna nel 2018?
Credo che in qualche modo regrediamo, lo sciovinismo sta tornando prepotentemente. Quella ragazza irlandese di 17 anni che è stata violentata e che indossava slip di pizzo era considerata una provocatrice in tribunale e quindi erano d’accordo che lei stesse dicendo di sì a un aggressore; o ancora quella ragazza spagnola che è stata violentata da 5 uomini e perché era ubriaca e la corte non voleva considerarlo un crimine.
Essere una donna oggi significa essere davvero forti. A volte ho paura, ovviamente. Non dovresti uscire da sola di notte, non dovresti usare minigonne, non dovresti giocare a calcio. Io faccio tutto questo, e a volte mi trovo ugualmente in situazioni difficili. Non solo per la mia professione ma perchè sono una donna audace. Non ho paura degli uomini ed è per questo che a volte mi metto nei guai. Perché faccio le domande giuste che danno fastidio. Perché resto ancora se ne vale la pena. Perché mi confronto e combatto per il mio posto nel mondo.
Mi rende felice sapere che ci sono migliaia di donne in tutto il mondo che lottano per la mia stessa causa, ed eccoci di nuovo ad un altro detto portoghese “grão a grão enche a galinha o papo” – che significa che pezzo per pezzo, azione per azione, conquistiamo il nostro posto nel mondo e contrassegniamo le nostre posizioni come uguali a quelle maschili.
Ovviamente, mettendo insieme le due domande precedenti: cosa significa essere donna e giornalista nel 2018?
Questa domanda mi fa ridere. Anche se non è così evidente, viviamo ancora oggi in un mondo di uomini. Non sono solo una giornalista, ma anche una donna, una ragazza giovane, e la combinazione delle 3 tarpa le mie ali così tante volte. Devo lottare davvero duramente per ottenere quello che voglio. Ho lavorato tanto. Sono sempre alla ricerca di me stessa e sogno molto. Quindi ti ho dato solo altre 3 cose che sono – persistente, interessata alle cose della vita e sognatrice. E nel bilancio ci sono cose che contano di più e altre che contano di meno. Direi che ho fatto un buon lavoro ma ho ancora molta strada da fare e va bene, perché mi piace davvero imparare e acquisire nuove esperienze. Essere una giornalista e una donna allo stesso tempo è una grande sfida che voglio conquistare e con il mio esempio aiutare le altre a fare lo stesso.
E sappiamo tutti che Dio dà le sue battaglie più dure ai suoi guerrieri più forti!
I tuoi futuri passi professionali nel giornalismo e nei media?
Prima di tutto finisco la mia laurea e mi piacerebbe continuare a fare la giornalista, specialmente alla radio o alla TV, ma il futuro è una sorpresa! Chi vivrà, vedrà!
Ringraziamo Susana Martinho per il suo tempo e per aver risposto alle nostre domande. Vi lasciamo con una sua gallery fotografica, che vi dimostrerà come essere belle e colte come Susana non sia una cosa atipica, ma molto più normale di quanto si pensi.