L’endometriosi è una delle patologie ginecologiche più diffuse e invalidanti. Caratterizzata da un decorso benigno, riguarda, in Italia, dal 10 al 20% delle donne in età fertile.
Si contraddistingue per un quadro clinico in cui il tessuto endometriale prolifera anche in siti diversi rispetto alla cavità uterina, ossia il suo sito naturale. L’endometriosi, che può avere quattro stadi di gravità – il più basso è il primo, ossia l’endometriosi minima, e il più intenso il quarto, ovvero quella grave – provoca una risposta infiammatoria accentuata a livello della pelvi, ma anche conseguenze come le cisti ovariche.
Al centro di numerose campagne di sensibilizzazione, è spesso chiamata in causa in quanto, in Paesi come l’Italia, si può arrivare a una diagnosi definitiva anche dopo numerosi anni dalla manifestazione dei primi sintomi.
Generalmente, chi soffre di questa patologia inizia ad attenzionare la propria situazione medica per via dei forti dolori mestruali. Questa condizione può essere alleviata in diversi modi – lo sport, che aiuta a rilassare la muscolatura uterina, può regalare un po’ di sollievo – ma non è possibile, nei casi in cui l’endometriosi è presente, eliminarla totalmente.
Alla luce di quanto specificato in merito al ritardo nella diagnosi, è opportuno tenere l’attenzione alta sui sintomi e i messaggi che il corpo manda. Scopriamo quali sono nelle prossime righe dell’articolo.
Come si manifesta l’endometriosi?
Oltre alla dismenorrea appena menzionata, esistono anche altri segnali del corpo che denotano un quadro all’insegna dell’endometriosi. Da citare sono i dolori a livello ovarico, che non vanno confusi con quelli che si palesano naturalmente in prossimità del ciclo (per capire come distinguere le due situazioni, leggi qui un approfondimento sui dolori alle ovaie).
Tornando un attimo alla dismenorrea, è da rammentare il fatto che, nei frangenti in cui questa condizione non risponde agli antidolorifici, è molto probabile la presenza di un quadro di endometriosi.
Un altro campanello d’allarme che deve portare a contattare un ginecologo è il dolore pelvico, che si manifesta anche nei giorni in cui non è presente il flusso mestruale. Una manifestazione davanti alla quale è fondamentale non abbassare la guardia è l’insorgenza del sopra citato sintomo durante i rapporti sessuali.
Si potrebbe andare avanti (purtroppo) ancora molto a elencare i sintomi dell’endometriosi. Oltre alle manifestazioni appena citate, è il caso di ricordare pure il dolore durante la defecazione e la difficoltà nell’ottenere una gravidanza. Se la donna di età inferiore ai 35 anni dopo 12 mesi di rapporti liberi non rimane incinta, è opportuno prenotare un controllo.
Come avviene la diagnosi?
A questo punto, è naturale chiedersi come avviene la diagnosi di endometriosi. Lo specialista trova nell’anamnesi completa della paziente un punto di riferimento indubbiamente utile.
Pure le evidenze ecografiche possono rivelarsi preziose ai fini della formulazione della diagnosi di endometriosi. Nel corso dell’esame appena citato, infatti, lo specialista può riscontrare, nelle donne affette dalla patologia, delle formazioni cistiche di natura endometriosica sia a livello ovarico, sia in corrispondenza dell’utero.
Nei quadri di maggior gravità, le cisti possono coinvolgere anche gli altri organi pelvici.
Un doveroso cenno va dedicato alla fase di ispezione della regione pelvica. Se si riscontra una generale fissità degli organi ivi presenti è probabile, nei casi in cui sono presenti anche i sintomi citati nelle righe precedenti, che si possa parlare di endometriosi.
Come risolvere il problema
Le pazienti con endometriosi, nella maggior parte dei casi vengono sottoposte all’intervento con tecnica laparoscopica (qui il significato), che prevede un accesso chirurgico attraverso piccoli fori praticati in corrispondenza della parete addominale. La tecnica laparotomica, che si contraddistingue, invece, per un accesso chirurgico tradizionale che riguarda sia la parete addominale, sia la zona pelvica, è indicata nei quadri di marcata gravità, con coinvolgimento di organi come la vescica e l’intestino.