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Mi prudono i capelli, che cosa faccio per risolvere il problema?

prurito capelli

Tra i problemi più comuni che possono interessare il cuoio capelluto c’è senza dubbio il prurito localizzato. Tale condizione a volte può essere determinata da fattori psicologici, e quindi da situazioni di stress o di ansia, se non addirittura veri e propri traumi; in altri casi le origini sono riconducibili a fattori esterni, come per esempio un trattamento cosmetico non appropriato, il contatto con agenti chimici, un regime alimentare scorretto o l’uso di prodotti igienici sbagliati. Individuare i rimedi al prurito del cuoio capelluto presuppone, prima di tutto, conoscere le cause che lo generano. Quando il problema è correlato ad abitudini sbagliate, dal punto di vista cosmetico o igienico, si può porre rimedio all’inconveniente correggendo tali abitudini. Viceversa, se si ha a che fare con situazioni più gravi, è solo arrestando il fenomeno che genera il prurito che si può bloccare il fastidio.

La forfora, la seborrea e la dermatite

La dermatite, la forfora e la seborrea sono tutti esempi di problemi che possono richiedere trattamenti tricologici ad hoc in grado di eliminare il problema alla radice. Anche lo shampoo allo zolfo è un rimedio prezioso per alleviare la sensazione di prurito, così come lo shampoo all’ortica, lo shampoo alla camomilla e le lozioni al cortisone. Vale la pena di sapere, per altro, che allo stato attuale non è stata ancora riscontrata a livello scientifico una correlazione tra la perdita dei capelli e il prurito, così come non sembra esserci una connessione accertata tra i capelli grassi e il prurito.

La psoriasi del cuoio capelluto

Una malattia ereditaria è la psoriasi del cuoio capelluto, che determina una irritazione della pelle e si contraddistingue per la comparsa di squame o placche di colore biancastro. In questo caso, però, non c’è alcun prurito, né si verifica alcuna perdita dei capelli.

La tigna

Un prurito intenso, invece, è una delle caratteristiche più significative della tinea capitis, più nota con il nome di tigna. Si tratta di una infezione che è determinata da un fungo e che provoca la formazione di chiazze desquamate ed eritematose, con i capelli che appaiono sporchi e si spezzano, oltre a sembrare coperti di polvere: in realtà sono le spore del fungo. Non di rado il prurito può essere associato anche a un dolore al cuoio capelluto molto forte. Certo è che quando, a causa del prurito, la cute viene strofinata in modo prolungato e intenso, la parte superiore dei follicoli piliferi si infiamma e può favorire la perdita dei capelli.

La produzione di sebo

La cute si irrita anche in presenza della dermatite seborroica, che è fonte di infiammazione che favorisce la comparsa di eritema cutaneo. La caduta dei capelli, la follicolite e la sensazione di prurito sono tutte conseguenze del problema: la tendenza a grattarsi, poi, innesca un circolo vizioso che non fa altro che peggiorare il quadro clinico ulteriormente. L’irritazione della pelle è spesso associata all’iperseborrea che chiude la parte terminale dei follicoli. Nel momento in cui il sebo in eccesso si concentra sul cuoio capelluto, la cute non traspira, e nei casi più gravi si può sfociare in una alopecia seborroica.

L’inquinamento, il buco dell’ozono e la forfora

Tra le cause del prurito dei capelli non va trascurato l’inquinamento atmosferico, che ha un effetto nocivo al pari del buco dell’ozono. La forfora grassa si contraddistingue per la presenza di squame che rimangono attaccate al cuoio capelluto a causa del sebo. La forfora secca, invece, fa sì che il cuoio capelluto appaia secco, con le cellule che non rimangono adese ma cadono. La differenza tra la forfora grassa e la forfora secca è rappresentata dal fatto che nel primo caso i capelli prudono, mentre nel secondo no.

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Francesco

Ciao a tutti, mi chiamo Francesco e sono un blogger.
Nella mia carriera di scrittore per il web mi sono occupato di diversi progetti editoriali: dallo sport al marketing, fino alla cultura.

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