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Nucleotidi, conosciamoli meglio

cibo foto

Di nucleotidi si sente parlare spesso. Li si nomina quando si discute di nutrizione e integrazione e, di frequente, non si ha la minima consapevolezza di cosa siano davvero. La prima cosa da dire è che, quando li si chiama in causa, si inquadrano dei componenti delle nostre cellule caratterizzati da un basso peso molecolare.

Per essere precisi, quando ci si chiede cosa sono i nucleotidi è importantissimo ricordare che hanno il ruolo di elementi costitutivi del DNA e dell’RNA. Dal punto di vista meramente chimico, sono composti da una base azotata e da uno zucchero – che può essere il ribosio o il deossiribosio – al quale si legano uno o più gruppi di fosfato.

Utili ai fini del trasporto di energia – in questo caso entra in gioco anche l’azione dell’ATP, il composto chimico denominato adenosina trifosfato – e fondamentali nei segnali intracellulari, sono decisivi anche ai fini del concretizzarsi di quelle reazioni enzimatiche che sono alla base del metabolismo dei macronutrienti (glucidi, lipidi, protidi).

Si potrebbe andare avanti ancora molto a elencare le loro funzioni. Nell’elenco potrebbe rientrare anche la capacità di supportare l’efficienza del sistema immunitario in caso di stress particolarmente forte sia dal punto di vista fisico, sia per quanto riguarda l’aspetto mentale. Entrando nel vivo di questo aspetto, facciamo presente il loro ruolo nell’ambito della produzione degli anticorpi, in particolare quelli IgM, da parte dei linfociti B.

Inoltre, i nucleotidi sembrerebbero essere rilevanti ai fini del mantenimento, a seguito di infezioni, della buona funzionalità dell’intestino. Nello specifico, agirebbero come fattori di crescita delle cellule, favorendo sia la loro differenziazione, sia la maturazione. La conseguenza diretta di tutto ciò sono un maggior spessore della mucosa intestinale e, secondo diversi lavori scientifici, un assorbimento più semplice di nutrienti come il calcio e il fosforo.

In circostanze che devono essere valutate dal medico – p.e. periodi di particolare stress, ma anche quando si ha a che fare con patologie che colpiscono il tratto gastrointestinale – si può procedere alla supplementazione di nucleotidi.

A questo punto, è naturale chiedersi quali siano le fonti alimentari delle unità ripetitive degli acidi nucleici. La risposta è… tutti i cibi! Come mai? Perché tutti gli alimenti che mettiamo nel piatto ogni giorno sono caratterizzati dalla presenza di cellule intatte. Alla luce di ciò, è bene concentrarsi su cibi che, in generale, sono particolarmente ricchi a livello nutrizionale, come per esempio la frutta, la verdura, i cereali, il latte, la carne. 

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The Fashionaut

Francesco

Ciao a tutti, mi chiamo Francesco e sono un blogger.
Nella mia carriera di scrittore per il web mi sono occupato di diversi progetti editoriali: dallo sport al marketing, fino alla cultura.