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Gaming online, la rete sempre più protagonista nel videogioco

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Oggi il videogaming è un’attività particolarmente di moda: i videogiocatori nel mondo sono centinaia di milioni, e stando ai dati si tratta di un numero ancora in crescita. Eppure fino a non molti anni fa il videogioco era considerato una passione di nicchia, poco più che un passatempo al quale dedicarsi talvolta persino con imbarazzo; nel volgere di pochi anni si è assistito a una vera e propria rivoluzione che ha reso il videogioco, oltre che spesso più semplice, uno dei media espressivi più utilizzati e apprezzati. Un’inversione di tendenza accompagnata, in maniera sempre maggiore, dal protagonismo del web. La crescente accessibilità della rete infatti ha contribuito in maniera determinante alle trasformazioni del videogioco, risultando oggi centrale in pressoché qualsiasi aspetto connesso al gaming.

Primo fra tutti, ovviamente, il multiplayer da remoto. Doppi controller e split screen hanno creato il multigiocatore ben prima della massiccia diffusione di del web; la rete però è stata in grado di espandere il concetto di multigiocatore su scala globale, permettendo la competizione simultanea tra giocatori di tutto il mondo. Si tratta di un aspetto che accomuna per esempio qualsiasi gioco di carte, da quelli protagonisti nel casinò come il blackjack live a quelli al centro di serate tra amici come UNO o la più classica scopa. L’esempio del blackjack è particolare: si tratta infatti di un gioco che, a ben vedere, potrebbe essere praticato anche contro un semplice software che faccia le veci del banco, e dunque rimanere indipendente dalla rete. Eppure il blackjack è uno degli intrattenimenti più in voga sui casinò online, grazie proprio alla possibilità di giocare non solo contro il banco ma, nello stesso tempo, contro altri giocatori fisici connessi alla stessa stanza.

Proprio l’aspetto competitivo ha potuto similmente svilupparsi grazie alla massiccia presenza della rete. La competizione videoludica, anche a livello amatoriale, è sempre esistita: basti pensare alle classifiche dei migliori punteggi nelle sale giochi, che concedevano l’onore di ammirare il proprio nickname tra i migliori giocatori. L’odierno scenario eSport, tuttavia, non potrebbe esistere senza il web, sia dal punto di vista sportivo che da quello di pubblico. Sotto il primo profilo, le competizioni possono certamente svolgersi fisicamente nello stesso posto, ma questo vale solo per i più importanti tornei; molto più comunemente si partecipa a tornei online, che spesso qualificano ai tornei fisici. Sotto il secondo punto di vista, il pubblico delle competizioni videoludiche assiste a queste principalmente online: streaming e vlog sono i principali mezzi di copertura dei tornei sia fisici che online.

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La rete è protagonista anche nel fenomeno della digitalizzazione, di grande impatto su diversi livelli del settore videoludico. Per esempio nel campo del retail: è sempre più raro che i videogiochi siano commercializzati su prodotti fisici, privilegiando una loro distribuzione in formato digitale. Questo comporta che, per essere giocati, i titoli debbano essere acquistati su negozi online e successivamente scaricati sulla propria console, rendendo di fatto impossibile giocare senza una connessione. Sebbene i videogiochi fisici ancora oggi abbiano i loro estimatori, soprattutto tra i collezionisti, nel settore videoludico il retail digitale rappresenta la maggior parte delle vendite. Si può anche guardare al cloud gaming, ossia giocare un titolo installato su un server remoto il cui gameplay viene trasmesso al dispositivo del videogiocatore: è lo stesso videogaming a essere digitalizzato, dato che la trasmissione avviene in streaming. Di conseguenza, per usufruirne è necessaria una connessione prestante.

La rete ha infine creato nuovi modelli economici, come per esempio DLC, mictrotransazioni e GaaS: componenti oggi irrinunciabili nei guadagni dei titoli. I DLC sono contenuti aggiuntivi, successivi al lancio del gioco e da acquistare separatamente: per scaricarli serve ovviamente la rete. Le microtransazioni raccolgono tutti i piccoli acquisti, spesso riguardanti contenuti estetici, che possono essere fatti nello store del gioco: per comprarli è necessaria una connessione. E il GaaS, acronimo per Game as a Service, comprende le iniziative volte a supportare un gioco durante un lungo arco di tempo, estendendone la sua produttività economica: anche in questo caso, la rete è necessaria per i costanti aggiornamenti.

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The Fashionaut

Francesco

Ciao a tutti, mi chiamo Francesco e sono un blogger.
Nella mia carriera di scrittore per il web mi sono occupato di diversi progetti editoriali: dallo sport al marketing, fino alla cultura.