Comparse per la prima volta sul mercato nel lontano 2003, le sigarette elettroniche hanno rivoluzionato il mercato dei prodotti per fumatori adulti. L’invenzione brevettata dal farmacista cinese Hon Lik ha offerto per la prima volta a milioni di consumatori abituali di tabacco una reale alternativa alle sigarette tradizionali. Più di recente, in questa particolare categoria merceologica si è inserito un altro genere di dispositivi, diversi sia dalle ‘e-cig’ quanto dalle comuni sigarette in cui il tabacco viene bruciato e inalato; si tratta dei THP, i riscaldatori di tabacco, un prodotto in grado di ritagliarsi una piccola quanto significativa fetta di mercato presso la platea dei fumatori adulti. A tal proposito, come riporta una nota stampa dell’ISS, tra il 2017 ed il 2020 le vendite di riscaldatori di tabacco sono cresciute oltre il 1000% mentre a maggio 2021 la percentuale di fumatori italiani che faceva uso di tali dispositivi si assestava sul 7%.
I meno esperti tendono a confondere la sigaretta elettronica con i dispositivi a tabacco riscaldato, considerandoli spesso come due versioni di un unico prodotto. La realtà, invece, è ben diversa, in quanto si tratta di due soluzioni differenti non solo dal punto di vista tecnologico ma anche in relazione alle sostanze utilizzate per replicare l’esperienza di fumo offerta da una sigaretta tradizionale. In questo articolo, approfondiamo le differenze tecnologiche e funzionali che intercorrono tra e-cig e THP.
Come funziona una e-cig
La sigaretta elettronica è, in sostanza, un dispositivo di vaporizzazione; non a caso, chi ne fa uso viene gergalmente denominato ‘svapatore’ e la pratica di ‘fumare’ con una e-cig è chiamata “svapo” (o “vaping”, in inglese).
All’interno di una sigaretta elettronica è presente un atomizzatore (o ‘cleromizzatore’), mediante il quale una soluzione a base di acqua – contenente aromi, nicotina, glicole propilenico e glicerolo – viene trasformato in un aerosol aromatizzato di colore biancastro. Il dispositivo di atomizzazione è alimentato da una batteria, la quale è collegata ad un sensore che si attiva ogni qual volta l’utilizzatore del device inala l’aria attraverso un apposito bocchino.
Le sigarette elettroniche possono essere distinte in due categorie principali: le ‘vape pen’, dette anche “a sistema aperto” (se il liquido di ricarica può essere rabboccato una volta terminato), e le cigalike, dispositivi “a sistema chiuso” che richiedono la sostituzione dell’intera cartuccia una volta esaurito il liquido.
THP: caratteristiche e funzionamento
I THP (indicati anche come HTP), ossia “tobacco heating product” sono dispositivi elettronici che riscaldano una miscela di tabacco senza provocarne la combustione. È in questo aspetto che si concretizza la differenza fondamentale tra sigaretta elettronica e tabacco riscaldato: l’uso di due sostanze diverse per riprodurre l’esperienza di fumo garantita da una sigaretta classica.
Il tabacco, sotto forma di stick di ricarica, viene inserito all’interno di una camera di riscaldamento interna al dispositivo; in base alla tecnologia sfruttata dal riscaldatore, la sostanza raggiunge temperature piuttosto elevate (mai oltre i 300°), sufficienti a sprigionare un vapore di tabacco (in cui possono essere presenti nicotina e aromi) ma non tale da innescare il processo di combustione, per la quale sono necessari almeno 800° circa.
Ciò che differenzia maggiormente i vari dispositivi a tabacco riscaldato è la tecnologia impiegata per il riscaldamento della miscela di tabacco. Alcuni prodotti utilizzano sistemi di tipo resistivo, spesso abbinati a software per controllare e modulare la temperatura, in maniera tale da ottenere un riscaldamento uniforme senza bruciare il tabacco.
I prodotti gloTM (marchio della British American Tobacco), acquistabili online tramite il portale discoverglo.com, utilizzano una specifica tecnologia brevettata (Induction Heating Technology) che prevede il ricorso di una bobina a induzione avvolta attorno alla camera di riscaldamento. Questa soluzione consente di esporre il tabacco ad una temperatura costante ed uniforme, senza produrre alcuni dei residui caratteristici della combustione quali cenere e fumo.
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