I turisti italiani hanno il vantaggio di poter godersi a breve distanza da casa la bellezza e la natura delle due isole del Mediterraneo più grandi: parliamo ovviamente della Sardegna e della Sicilia, destinazioni turistiche per persone in arrivo da ogni parte del mondo che hanno modo di apprezzare non solo le loro spiagge, ma anche il loro clima, i loro siti di importanza storica e la loro tradizione culinaria. Un’idea da non sottovalutare potrebbe essere, non a caso, di abbinare Sicilia e Sardegna nel corso della stessa vacanza, magari approfittando delle offerte traghetto Trapani Cagliari.
Cosa fare in Sardegna
Dove iniziare a visitare la Sardegna? Per esempio dalla città di Olbia, che nel Medio Evo era un porto marittimo di fondamentale importanza. Passando da queste parti, vale la pena di fermarsi ad ammirare la basilica cittadina, costruita un migliaio di anni fa. Ma gli appassionati di storia e cultura possono trovare pane per i propri denti anche grazie alle rovine risalenti ai tempi dei Cartaginesi e dei Fenici e al museo archeologico, che ospita navi romane. Spostandosi a Cagliari, invece, ci si può imbattere in una splendida chiesa romanica le cui origini affondano le radici nel XIII secolo. Come dimenticare, poi, il Nuraghe Palmavera? Si tratta di un sito archeologico costituito da camere e torri in pietra risalenti all’età del ferro e del bronzo.
Cosa mangiare
Il piatto tipico di questa isola è il porceddu, vale a dire il maialino da latte cotto allo spiedo. Molto buona è anche la fregula: si tratta di una pasta di semola a mo’ di cous cous. Nei dintorni di Sassari, invece, la specialità locale è rappresentata dalle lumache, che vengono farcite con un misto di briciole di pane, pecorino, vino bianco, aglio e prezzemolo. Non si possono trascurare, chiaramente, i piatti a base di pesce, dal tonno alle vongole, dalle seppie alle aragoste, dai gamberi al polpo.
Il buon bere
Gli amanti della buona tavola possono trovare in Sardegna il vero Cannonau, un vino Grenache profumato alle bacche che si produce da nord a sud. La Vernaccia di Oristano è un’altra bottiglia da mettere alla prova, e lo stesso dicasi per il Vermentino, che in Piemonte è conosciuto con il nome di Favorita: un vino fruttato floreale che deve essere abbinato ai frutti di mare affinché possano essere messe in risalto la sua leggerezza e la sua freschezza.
Cosa fare in Sicilia
In Sicilia si ha solo l’imbarazzo della scelta quando si tratta di decidere da dove cominciare il proprio tour dell’isola. Per esempio la Valle dei Templi di Agrigento, che l’Unesco ha inserito nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità, ma anche il teatro greco di Taormina, che regala una splendida visione panoramica sull’Etna e sul mare. Senza dimenticare, ovviamente, il capoluogo Palermo, con la cattedrale cittadina su cui si può salire fino alla cima del tetto, così da ammirarne il mix di stili tra il barocco e il moresco, il normanno e il neoclassico.
Cosa mangiare
Tante specialità culinarie della Sicilia sono state influenzate in modo diretto o indiretto dalla cultura araba e da quella nordafricana: è il caso, per esempio, degli involtini di pesce spada ripieni e del cous cous di pesce. Non si può andare via dall’isola senza prima aver assaggiato gli arancini, a base di riso e zafferano: guarda caso, due ingredienti che furono proprio gli arabi a introdurre. Lo stesso vale per i pinoli e per l’uvetta che vengono utilizzati per la pasta con le sarde. Per quel che riguarda i vini, invece, il Nero d’Avola e il Marsala sono due must.